Pitti fragranze, alla sua ventesima edizione lo scorso settembre, è una festa di godimento e, insieme, racconti di scienza e creatività nei profumi, utilizzati per dare personalità a ogni creazione. In bilico fra tradizione e novità, si cerca una fusione di massimo appeal. La presenza di tanti nuovi profumi-quasi 160 fra brand e aziende presenti- ci dice di una molteplicità di proposte Viva le differenze! Però qualcuno dovrebbe studiare un tipo di manifestazione di cultura olfattiva “a puntate”, in modo da permettere ai sensi dei visitatori di giudicare ogni profumo con uguale capacità.
L’ascolto degli interessanti talk che si tengono durante la fiera è un aiuto al recupero dell’olfatto, oltre ad essere fonte di conoscenze e riflessioni.
Perfume Symphony talk.
Il racconto Perfume Symphony illustra le complessità di creare un prodotto, dovendo affrontare la percezione umana con i suoi tempi ”molecolari” e la chimica delle sostanze utilizzate, di persistenza variabile. Questa conferenza è tenuta da Enrico Maraffino, cofondatore e direttore di produzione della Label -profumi d’ambiente-Esordisce invitando a chiamare triangolo la cosiddetta piramide olfattiva e la disegna capovolta, col vertice in basso. E’ più espressiva, così capovolta, di quale sia la nota dominante percepibile dal naso. Poi ci passa a poco a poco le diverse componenti utilizzate per confezionare una profumazione, illustrandone le caratteristiche e i motivi per cui le une prevalgono sulle altre o le modalità con cui si armonizzano. Alla fine del talk ci viene donato un sacchettino contenente il risultato, con l’aiuto del quale, a naso in riposo, potremo valutare il piacere che ci suscita.
Profumeide
Ci risulta più chiaro perché Alba Chiara De Vitis, il naso di Profumeide, eserciti la sua creatività ricorrendo ai big data, che sa usare essendo una Matematica. Ed anzi, grazie a questa tecnica , supera il concetto della piramide olfattiva. Le varie componenti possono essere messe nel composto di prova in dosi variabili in modo infinitesimale, fino a raggiungere le sfumature volute. Una tecnica di simulazione che sarebbe impossibile senza l’aiuto del computer. Un approccio che crea un metodo di machine learning. Questo permette di fare una ricerca emozionale, al fine di ricreare l’esperienza di memorie ed evocazioni olfattive. In occasione di Pitti Fragranze 20, Parfumeide presenta la collezione Amores con tre delle infinite sfumature dell’amore. Questa start up reparto Spring, nuova e innovativa, ha inventato il portale Firenze Parfum, per raggruppare l’expertise fiorentina del design olfattivo.
Il Muro alchemico.
Special Guest di questa edizione, Alessandro Gualtieri, un Naso molto noto nell’ambiente, ha progettato un incontro col pubblico che salta l’ostacolo dell’odorare le sue creazioni. Il muro alchemico, così si chiama il progetto, invita a entrare da soli in una stanza, leggere le parole da lui scritte sul muro, individuare ciò che ci crea problema e prendere una bottiglia dei suoi profumi dallo scaffale per infrangerla contro “il problema”. Dà cioè a questa azione il potere di sublimare la frustrazione, di purificare la mente, liberando le emozioni represse. E’ sicuramente il modo di accendere la curiosità sui suoi profumi, che in questo contesto non erano valutabili.
Abaton
Abaton ci porta nel mondo del chinotto, della storia del suo utilizzo nel passato e delle lavorazioni di oggi, che danno origine a una linea di cosmesi e una di profumi, oltre a quella alimentare. Fino dall’800 è stato utilizzato in campo alimentare, correggendone l’amaro con zuccheri aggiunti. Oggi si può acquistare un’intera linea di cosmetici solidi, la Good Glamour Green. Ecosostenibili, racchiusi in un cofanetto ligneo a semisfera, premiato per il design unico e ricercato, biodegradabile. Dalla ricca fioritura del chinotto, dalle sue foglie e dalle scorze, sono nate tre diverse fragranze: Chinotto Dark – Chinotto Gourmand e Fior di Chinotto che catturano il profumo rispettivamente del frutto verde, del frutto maturo e del fiore. In campo alimentare si può acquistare un barattolo di chinotto candito, o lo stesso in una confezione “aperitivo” che contiene anche una bottiglia di prosecco e una ricetta esclusiva.
La Moldavite
Lo stand di Oliver Durbano è un’isola di poesia. Lavora un profumo all’anno, ispirato da una pietra. Quest’anno è dedicato alla Moldavite, abbinata al colore verde, colore della natura, che richiama il rinnovamento. Oliver narra che più di quattordici milioni di anni fa l’impatto di un meteorite sprigiona nell’atmosfera terrestre gocce di roccia fusa che danno vita alla Moldavite. Scienza e creatività per ottenere il profumo, cui l’autore dà il significato di unione fra Cielo e Terra. Illustra le simbologie tratte dal numero d’ordine di questa creazione, la diciottesima. L’amore per le pietre si spiega col fatto che l’Autore è un gioielliere, solo in seguito dedicatosi ai profumi. Come molti altri nasi, dà grande spazio al racconto di come nasce un profumo. Questo racconto è stimolante anche per chi lo indossa.
Maestria Artigianale
Wesker racchiude i profumi in grandiosi flaconi meticolosamente realizzati a mano e modellati uno a uno artigianalmente. Hanno una superficie marmorizzata con colori vivaci e sottili foglie d’oro. Questa maestria artigianale si combina ad Alta Profumeria, coinvolgendo anche la vista nel godimento olfattivo.
Skincare
I prodotti di skincare EMA BART sono una linea eco-sostenibile di 13 prodotti viso, 3 prodotti corpo e 3 solari. Completamente naturale, con sostanze funzionali ad altissima concentrazione a base di olii, burri, piante ed estratti botanici da agricoltura biologica, associati a composti e molecole attive derivanti dalla ricerca dei laboratori più avanzati d’Europa. Ha scelto di presentarsi unica fra i profumi forse per non essere confusa con prodotti di skincare di molto minor valore.
Trésor de l’Osmothèque
Fra i talks merita riportare notizie sull’ Osmothèque, il primo archivio storico dedicato al profumo, situato a Versailles, che è nato trent’anni fa da Jean Kerléo, allora profumiere di Jean Patou, e un team di membri della Società Francese del Profumo. Isabelle Chazot, ricercatrice in storia del profumo, Presidente del Comitato Scientifico , ha tenuto a Fragranze il Talk “Trésor de l’Osmothèque”. Una serie di profumi perduti nella loro formula originale è stata riformulata L’idea portante di questa Istituzione, ha spiegato la ricercatrice, “era diventare la biblioteca nazionale del profumo. Un progetto aperto a tutti, un ponte tra l’industria del profumo e il mondo della cultura, con la volontà di promuovere il profumo come un’opera d’arte.” Profumi del passato ricreati. E non solo, perché la collezione viene aggiornata con continuità nel presente.
Sergio il Profumo
La nascita di un profumo , Sergio, è oggetto di un talk di Laura Bosetti Tonatto (Essenzialmente Laura). E’ un omaggio a Sergio Bernal, 32enne danzatore spagnolo che si divide tra danza classica e flamenco, uno dei nomi di punta del balletto mondiale. “Il flamenco non è un ballo, è un sentimento, un modo di parlare con il pubblico” afferma Laura. E prosegue “Ha preso vita dal momento in cui ho visto Sergio Bernal ballare sul palcoscenico…volevo rappresentare tutta la forza e l’intensità della sua danza”. Scienza e creatività collegate ad una passione è dunque la genesi del suo profumo.
Sense the Senses
Di sensi, sinestetica, riflessioni sulla consapevolezza che ciascuno ha dei propri sensi, Giovanna Zucconi, Tania Gianesin e Elena Abbiatici dibattono nel Talk Sense the senses. Mirando a farci scoprire come vengono usati i sensi (molto più di 5 ne abbiamo!) nella creatività in campo artistico, sociale e nel quotidiano. E, naturalmente, in Profumeria.
Dopo questa esperienza di immersione nel mondo dei sensi mi stupisco pensando che esistono persone che non amano profumarsi o incontrarsi con persone profumate. Mi addolora anche pensare che uno degli effetti collaterali del Covid, per alcuni, è quello di produrre loro, per un periodo o per sempre, una lesione alla sensibilità olfattiva.