Premio Fiesole 2022 ai Maestri del Cinema
Ad Asghar Farhādi, regista iraniano, è andato il Premio Fiesole 2022 ai Maestri del Cinema, prestigioso riconoscimento conferito dal Comune di Fiesole .
La serata di premiazione, sabato 16 luglio, si è svolta al Teatro Romano di Fiesole.
Grande la partecipazione di pubblico. Uno dei meriti di questo premio è il rilancio della insuperabile visione collettiva di un film. L’ incontro con il regista era accompagnato dalla presentazione del volume monografico, il primo dedicato a lui in Italia, a cura di Simone Emiliani con i contributi dei soci del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici, per le Edizioni ETS di Pisa. Dopo la cerimonia di premiazione, sotto la direzione artistica di Massimo Tria. è stato proiettato il film Premio Oscar 2011 Una separazione.
Nel dialogo fra regista e critici che ha preceduto la proiezione, una delle domande verteva sull’attualità o meno della lista, redatta più di dieci anni fa, dei 10 film più belli al mondo. Ebbene, Asghar ha sostenuto che quella lista rimane ancora valida. I 10 film sono per lui tuttora insuperabili. Probabilmente, a suo dire, troppe immagini bombardano quotidianamente ciascuno di noi. Un creatore di immagini come un regista può avere avuto diminuita la creatività per questa sovrabbondanza di stimoli.
Apprezzato all’estero già con “About Elly” (2009) con cui si aggiudica l’Orso d’Argento a Berlino, il regista iraniano raggiunge il successo internazionale proprio con “Una separazione” nel 2011 con cui si aggiudica l’Oscar al miglior film straniero, premio che riceve nuovamente nel 2017 con “Il cliente” . Nella sua filmografia figurano fra gli altri “Il passato” (2013) con Bérénice Bejo (premiata a Cannes per la migliore interpretazione femminile), “Tutti lo sanno” (2018) con Penélope Cruz e Javier Bardem, e “Un eroe” (2021), con cui si è aggiudicato il Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes nel 2021. A proposito di “Tutti lo sanno”, interamente girato in Spagna con un cast spagnolo, il regista ha affermato che, dopo un iniziale timore per la non conoscenza dello Spagnolo, sul set l’intesa con tutti si è rivelata assoluta. Asghar non si rendeva più conto di girare in terra straniera. Non si è trattenuto dal dire, tuttavia, che preferisce avere l’opportunità di girare film in patria.
Gli anni 90, di scoperta in Italia del cinema iraniano, sono legati ai nomi di Kiarostami e Machmalbaf. Sebbene Farhādi li abbia attentamente studiati, la sua formazione è legata a modelli “borghesi” di provenienza teatrale, molto comprensibili ad un pubblico occidentale. A questa formazione si aggiunge la sua straordinaria capacità di cogliere legami emotivi e psicologici all’interno dei rapporti familiari, che assurgono ad esempi di cultura diffusa nel suo paese, senza peraltro farlo incorrere nella censura, che li considera episodi particolari, non un quadro della società in cui egli vive. I personaggi da lui delineati sono sempre molto veri: il bene non sta solo da una parte. Perché, dice il Regista, gli esseri umani non sono mai totalmente buoni o totalmente cattivi.
In tal modo le storie narrate hanno il sottile fascino dell’imprevedibilità.
Il Premio Fiesole è realizzato con il patrocinio della Regione Toscana ed è reso possibile grazie al contributo della Fondazione CR Firenze e al sostegno di Villa San Michele, a Belmond Hotel, Florence. L’Hotel si è aperto alla conferenza stampa che precedeva l’evento ed ha ospitato per il Premio il regista accompagnato dal fratello, montatore cinematografico che lavora anche con il Maestro.
Quest’anno il Premio Fiesole ha iniziato la collaborazione con il festival “Middle East Now”, che annualmente fa conoscere le novità della cinematografia mediorientale, con particolare attenzione a quella iraniana. Preziosissimo anche l’aiuto fornito dal Premio “Sergio Amidei” per la venuta in Italia di Farhādi (atteso anche a Gorizia il 19 luglio per ricevere un Premio Speciale). Media partner per questa edizione è stata la rivista di critica cinematografica “Sentieri Selvaggi”.